L’ecolalia è un comportamento che consiste nella ripetizione meccanica e stereotipata di parole o frasi pronunciate da altre persone o dal soggetto stesso (autoecolalia).
A volte possono essere frasi di film, cartoni, di pubblicità, frasi dette da qualche persona vicina, spesso viene imitata anche la cadenza, il dialetto, i difetti di pronuncia. Le ecolalie possono anche manifestarsi quando il bambino gioca, disegna, sfoglia un libro o svolge un’altra attività.
Un comportamento ecolalico è un comportamento di tipo vocale ma non verbale; è vocale perché è attuato utilizzando la voce ma non è verbale perché non è finalizzato a comunicare qualcosa, non si tratta di un comportamento comunicativo ma autostimolatorio: il semplice atto di farlo è stimolante, piacevole, divertente, rassicurante e autoconsolatorio e questo motiva la persona a farlo ancora.
Un’ecolalia può essere considerata un modo di “parlare tra se e sé”, tutti lo facciamo, a volte per tenere a mente dei pensieri, delle cose da fare, altre volte per schiarire i nostri pensieri, altre ancora per piacere, come quando canticchiamo.
L’ecolalia non è un comportamento negativo di per sé, può diventare problematico se e quando l’incapacità di controllarsi impedisce alla persona autistica di comprendere gli altri, le situazioni, di imparare e relazionarsi. Per questo a volte è necessario intervenire per insegnare a controllare le ecolalie e a metterle in atto quando è più opportuno farlo (ad esempio quando si è soli piuttosto che quando si sta insieme a qualcuno che ci parla) oppure a esprimere chiaramente il proprio bisogno di tempo per stare soli e “parlare tra se e sé”. Ognuno ha diritto di farlo.
Per approfondire:
Echolalia (in inglese)
di Autism Live